Accoglienza
In tantissimi, provenienti sia da Pradamano che da Buttrio, hanno voluto far la conoscenza lo scorso 18 dicembre con la famiglia Ghareba, fuggita dagli orrori della guerra civile siriana e arrivata in Italia grazie ai corridoi umanitari organizzati dalla Comunità di Sant’Egidio.
Ad accompagnare il piccolo nucleo, composto da Khaldoun, Dalea e i loro figli Nikoula e Bhsara, entrambi minorenni, c’erano padre Andrea e l’interprete Malika. Grazie all’aiuto di quest’ultimi, i quattro iniziano a raccontano la propria storia, segnata dagli orride della guerra. Fino a quando non si è aperto lo spiraglio dell’accoglienza in Italia, con il loro arrivo a Roma lo scorso 27 novembre.
Qualche giorno dopo, eccoli arrivare nel piccolo centro friulano, ospitati in un appartamento della casa di prima accoglienza di proprietà del comune di Buttrio e concessa in comodato d’uso alla parrocchia. Seguendo la procedura prevista dalla legge per chi fa richiesta di asilo, Khaldoun e Dalea hanno sostenuto un’udienza davanti alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, durante la quale hanno raccontato tutte le loro vicissitudini, le sofferenze, le violenze e le paure subite negli ultimi anni.
Ora si attende il responso, che se sarà positivo porterà all’ottenimento di un permesso di soggiorno di cinque anni. Nel frattempo, prosegue il processo d’integrazione dei quattro nel tessuto sociale locale, grazie al gruppo di cinque insegnanti volontarie, e tanti altri amici che hanno dedicato qualche giornata per dei brevi tour nel nostro Friuli.
I due ragazzi siriani, grazie alla disponibilità dei dirigenti scolastici, insegnanti e volontari di lingua araba, sono stati inseriti positivamente nella scuola pubblica, mentre da dicembre i genitori frequentano tutte le mattine la scuola di italiano nella “Casa della gioventù”, presso la canonica di Buttrio.
Il lavoro svolto in questi mesi non sarebbe stato possibile senza tutti coloro che hanno dedicato parte del proprio tempo per questa causa. Dal Comune di Buttrio agli accompagnatori del viaggio che da Roma li ha portati a Buttrio. A tutte le persone che ci hanno aiutato per l’allestimento dell’appartamento. Alle insegnanti del mattino e del pomeriggio, a coloro che hanno provveduto a recuperare libri di testo e materiale per le lezioni. Moltissimi altri ci sostengono economicamente e anche con tanti piccoli aiuti che sono necessari nella gestione della famiglia: la parrocchia ringrazia tutti, di cuore. Constatare questa partecipazione è stato come essere bagnati da una pioggia di liete scoperte, che hanno rimesso al centro un grandissimo potenziale di solidarietà delle persone e la loro grande umanità.